Cosa succede se tutto quello che hai sempre sognato, in realtà, non vale quanto avevi creduto?
Andrea Marai è un giornalista in carriera. Appassionato, ambizioso, iperconnesso, vive schiacciato dal suo presente inquieto. Orfano del suo migliore amico, morto troppo presto e in circostanze poco chiare, pesca a piene mani dalle opportunità che la vita gli presenta, l’unico modo che conosce per sfuggire alla mediocrità. Francesca, sua moglie, lo ama e da lui vorrebbe un figlio eppure fatica a capirlo, ostinandosi a leggere in questa frenesia solo insoddisfazione. Le bugie sono un velo dietro cui il loro matrimonio si sta pian piano sgretolando. Ma Andrea è distratto, perché ha appena scritto l’intervista perfetta e sta per vincere il premio più ambito.
Poi, proprio lì, sul palco della consacrazione, il crollo. Il momento in cui tutto diventa nero e liquido, l’istante esatto in cui il corpo dice «no». Quello che viene dopo è una metamorfosi dolorosa come una crisi d’astinenza, e poi una fuga rocambolesca verso il mare, verso un’altra vita possibile. Forse per ritrovare se stessi. Forse per cercare qualcos’altro.
Guadagnare bene, essere felice, appagato: questo è l’undicesimo comandamento, l’unico in cui Andrea si rispecchi davvero, l’unico che senta davvero suo. Ma “quando Dio vuole punirci, esaudisce i nostri desideri”, diceva Oscar Wilde. Così, per Andrea, un giorno arriva la doccia fredda: un crollo fisico, a dirgli che tutto quello che ha sempre desiderato, per cui ha mosso ogni singolo passo, in realtà non vale quanto aveva creduto. Da quel momento inizia per lui una nuova ricerca. Di un se stesso più autentico, di una vita più vera. Il suo è un viaggio verso il mare, verso risposte che non sapeva di cercare ma che ora si sono fatte urgenti. Per sé, per le persone che nonostante tutto gli sono rimaste accanto e per quelle che ha incontrato lungo questo nuovo cammino.
Una storia sulle nevrosi da efficienza, successo e connessione. E sul bisogno di riscoprire il valore della solitudine e del silenzio.